I PRIMI 100 ANNI DELLA NOSTRA PARROCCHIALE!

I PRIMI 100 ANNI DELLA NOSTRA PARROCCHIALE!

Esattamente un secolo fa, il 14, 15 e 16 agosto del 1925 la popolazione di Madone fu chiamata per una tre giorni di festeggiamenti e celebrazioni straordinarie riguardanti la Nuova Parrocchiale voluta fortemente da Don Davide Brevi e realizzata dall'Architetto Luigi Angelini di Bergamo. Un'opera che richiese 14 anni di lavori a partire dalla posa della prima pietra, con il rallentamento e lo stallo dovuto al primo conflitto mondiale e con grossi sacrifici da parte della comunità, la quale arrivò a privarsi di molto pur di onorare la causa.

Nella prima di queste giornate di festa (14) ci fu l'Inaugurazione e la Consacrazione della Nuova Parrocchiale, nella seconda (15) il Giubileo Sacerdotale del Parroco Don Davide Brevi (25° anno di sacerdozio e 20° anno di presenza a Madone), mentre nella terza ed ultima (16) la Festa Votiva a San Pantaleone. Le varie tappe di queste eccezionali solennità furono indicate nel MANIFESTO creato per l'occasione, all'interno del quale era presente anche uno spettacolo con fuochi artificiali. Ma ritorniamo a quei tempi e riportiamo quanto avvenne la mattina del 14 agosto 1925, giorno della consacrazione, come scritto a partire da pag. 127 all'interno del libro "MADONE un secolo di Storia (1850-1950)" di Vincenzo Malvestiti e Bruno Ceresoli (e dal quale abbiamo recuperato anche tutti gli altri virgolettati di questo articolo):

Nel paese superbamente addobbato a fiori artificiali, a verzure, a pennoni, a zendaline, a drappi a tutte le finestre, a due archi trionfali, di cui uno all'imbocco del paese sulla provinciale per Trezzo, l'altro nella piazzetta di S.Vincenzo, alle 7 antimeridiane entrava S. Ecc. Mons. Marelli Vescovo nostro, su automobile gentilmente messa a disposizione dall'industriale comm. Giovanni Finazzi di Chiuduno, e incontrato a Bonate Sotto da un gruppo di giovani, montanti biciclette infiorate e all'imbocco della Parrocchia dalla confraternita, dal clero di tutta la vicaria, e dal grosso del popolo plaudente, tra il rimbombo davvero impressionante dei cannoni della ditta Romeda. Smontato dall'automobile, alla soglia della canonica, sostò un istante ad ammirare la superba mole esterna cui dava risalto la ben distribuita serie di gonfaloni svolazzanti tutto attorno al sagrato ). Sul limitare esterno della chiesa, due bimbette dell'Asilo infantile diedero il benvenuto a S.Ecc., e poi seguì il giovane Beppino Ruggeri che lesse al Vescovo il seguente indirizzo: "Prima che la nostra nuova Parrocchiale riceva oggi per ministero Vostro la solenne consacrazione al culto di Dio, permettete, eccellenza, che mi faccia ínterprete presso di Voi dei sentimenti di tutto questo popolo, a buon diritto lietissimo di veder oggi felicemente compiuto quello che fu per tanti anni il voto e la preoccupazione nostra più grande. Sono ormai tre lustri dal giorno in cui l'indimenticabile Vostro antecessore, Mons. Radini, ponendo col sacro rito la prima pietra nelle fondamenta ci animava con ispirata parola a dedicare tutta la nostra attività all'erezione della nuova chiesa, così artisticamente concepita dalla genialità di un giovane architetto, nostro concittadino. E ci assicurava che, se da una parte avremmo dovuto sobbarcarci a non lievi sacrifici di lavoro e di denaro, senza poter fare eccessivo assegnamento su vistosi contributi di chi, pur avendo, non avrebbe dato; d'altra parte sarebbe stato tutto nostro e il merito di aver colle sole risorse del povero edificato una splendida casa al Signore, e il diritto a sperare dall'Altissimo quella copia di benedizioni anche terrene, che ci mettessero in grado di assicurarne la riuscita. Le esortazioni del Presule veneratissimo non caddero invano; e nella nostra povertà, ricca però di fede, con spirito di concordia non mai affievolito, abbiamo voluto, abbiamo lavorato, abbiamo dato, fino a veder oggi compiuta un'opera che (lasciatelo dire con santo orgoglio) è riuscita un vero monumento d'arte superiore certo all'umile portata della nostra meschinità, e tale che alla città stessa riuscirebbe d'indubbio decoro. E Dio benedisse abbondantemente all'iniziativa nostra. Non una disgrazia durante i lavori, affidati unicamente alla responsabilità di artefici locali; i raccolti agricoli sempre copiosi, i mezzi di lavoro e di guadagno notevolmente aumentati specie nel dopoguerra; per modo che l'aver contribuito abbondantemente di lavoro e di denaro, fíno a raggiungere, e forse superare, il valore di un milione di lire (chè a tal cifra va computata l'opera compiuta) fu come aprire a nostro vantaggio più larga la vena delle divine benedizioni,- confortante conferma che chi lavora, chi dà per Iddio non getta invano né l'obolo né le fatiche sue. Ma non ci è possibile, Eccellenza, tacere davanti a Voi delle benemerenze che per l'erezione di questo tempio si è acquistato il nostro beneamato pastore. Fino (dal suo primo ingresso tra noi, or sono circa vent'anni, egli ne lanciò la proposta, che parve allora un'utopia, e che oggi, principalmente per merito suo, è una felice realtà. Fu lui che nel silenzio di una vita schiva di rumore ma piena di attività promosse raccolte, stimolò energie, alimentò entusiasmi, fu lui che, cessata la guerra, con tenacia di atteggiamenti e di azione a vantaggio di noi poveri contadini, ci mise in condizione di poter dare più copiosamente per la fienda chiesa; fu lui che, fidando in Dio e nella generosità del popolo, non si peritò a volerla così imponente e sì artisticamente commendevole; e noi che per quotidiana consuetudine lo vedemmo sempre primo sul lavoro, fattosi all'occorrenza manovale egli stesso, noi soli possiamo testimoniarVi delle immani fatiche, delle preoccupazioni d'ogni sorta che l'assorbirono sempre; e c'è da esserne grati davvero al Signore se, malgrado la somma di lavoro, di preoccupazioni, di responsabilità, volle conservarcelo così vegeto e con si robusta vitalità fino a questo giorno. Orbene: Madone tutta, nessuno eccettuato, sente di dovergli dare questo pubblico attestato di riconoscenza davanti a Voi, che gli siete venerando superiore, sicuri come siamo che vorrete apprezzarne l'opera, tutta volta all'incremento del culto di Dio ed alla nostra spirituale edificazione. E giacché quest'anno ricorre per lui il 25° anniversario della sua sacerdotale ordinazione, saremo ben lieti domani di stringerci più intimamente attorno a lui, sotto l'egida di Maria S.S. Assunta, per far plauso all'opera sua, per ripagarlo un poco dell'immenso bene che ci ha voluto e ci ha fatto, per rendere, se possibile, ancorpiù stretti i vincoli di filiale devozione verso chi ci resse fino ad oggi con sì illuminata, sì discreta, sì affettuosa paternità. Che se a questa festa di anime Voi, eccellenza, non sarete materialmente presente, osiamo sperare che la vorrete oggi sanzionare con la vostra parola, e domani se non di persona, sarete qui tra noi in ispirito e con la Vostra pastorale benedizione, che sia quasi l'anticipo di quella che ci attendiamo domenica da Gesù in Sacramento, al chiudersi del trionfo Eucaristico che ci apprestiamo a fargli attraverso le nostre contrade. Con questo spirito, Eccellenza, con questi voti Vi diamo oggi il nostro riverente benvenuto; e mentre alla presenza Vostra inauguriamo la lapide che tramandi ai posteri le date che credemmo degne di ricordo e di storia, godiamo assicurarVi che serberemo sempre con l'aiuto di Dio quello spirito ci fede, di pietà, di concordia che ci animò e ci sorresse nel più che bilustre lavoro, memori come siamo che sia questo il modo migliore di propiziarci l'Altissimo e di sempre meglio tesoreggiare per l'eternità".

La suddetta lapide, posta sul lato destro della facciata, porta la seguente epigrafe, composta appositamente da don Brevi: 


Questo Tempio

ideato dall'arch. Luigi Angelini

deposta la prima pietra

l'anno 1911 da Mons. Radini Tedeschi Vescovo di Bergamo

per la valentia del modesto conterraneo

Vincenzo Malvestiti

fino all'anno 1915

condotto a notevole incremento

e dopo la guerra Europea

compiuto nel triennio 1921 - 1924

dal Presule Diocesano Mons. L.M. Marelli

inaugurato con solenne consacrazione

il 14 Agosto 1925

XXV° di sacerdozio e XX° di regime

del Parroco sac. Davide Brevi

sarà nei secoli non perituro testimonio

dei mirabili ardimenti

cui può giungere un libero popolo

quando lo sorregga

una grande idealità cristiana


Il Manifesto dettagliato riguardante le celebrazioni del 14-15-16 agosto 1925


CERIMONIA DELLA POSA DELLA PRIMA PIETRA (2 SETTEMBRE 1911)

Sempre dal Cronicon Parrocchiale di don Brevi leggiamo: "... Da anni Madone era in attesa del centenario di S. Pantaleone del cui martirio vuolsi ricorra quest'anno la XVII ricorrenza centenaria. Impossibile quindi non distinguerla con speciale solennità. Aderendo alla volontà popolare e per consacrare con questa data storica l'inizio della nuova chiesa parrocchiale, dopo un apposito referendum dei capi famiglia, si è deciso di porre, in tal ricorrenza, la prima pietra della nuova parrocchiale per le mani stesse del Vescovo. Due feste quindi da celebrarsi nei giorni 2 e 3 Settembre 1911. (....) ...E dopo le solennità di rito della mattinata di Sabato 2 Settembre, verso le ore 5 pomeridiane ci recammo in chiesa e dopo la recita del S.Rosario processionalmente ci recammo al luogo dove sorgerà la nuova chiesa, e sotto un sole ardente, a stento temperato da un apposito vasto padiglione ove ricoverarono i più cospicui invitati che presenziarono alla cerimonia, si procedé alla funzione seguita dall'attenzione vivissima e dalla più schietta gioia del popolo che vedeva ormai iniziato col sacro rito il Tempio novello che forma l'aspirazione ed il voto di tutti. Nella prima pietra, misurante ben 60 cm cubici [si intende probabilmente un blocco di 60 cm di lato, ndr] fu sigillato un tubo di piombo contenente: una medaglia dorata di Pio X, tre monete d'argento, nichel e rame coniate quest'anno. Fu pure messa nel tubo la pergamena commemorativa artisticamente miniata recante questa scritta da me composta [si riporta ancora la traduzione italiana, ndr]:


PAPA PIO X

VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA

GIACOMO M. RADINI TEDESCHI VESCOVO

DAVIDE BREVI PREVOSTO

LUIGI ANGELINI ARCHITETTO

DEL NUOVO TEMPIO QUI ERIGENDO

VENNE DEPOSTA LA PRIMA LAPIDE

IL 2 SETTEMBRE 1911

DECIMO SETTIMO CENTENARIO

DEL MARTIRIO DI S. PANTALEONE 


pergamena che fu firmata da Mons. Vescovo, da me, dal Rev. Vicario di Chignolo, dai R.R. Parroci di Bonate Sotto, Filago, Bottanuco, Marne, dall'ing. Angelini, dal Pittore Spinelli, dal Rev. don Antonioli prevosto di Alzano Sopra, dalla sig. Rosa Zineroni madrina alla posa della prima pietra, dal sig. Massimelli Battista di Bonate Sotto e dai fattori di casa Finardi e Stucchi. Nel momento che la prima pietra sospesa su carrucole discendeva lentamente l'apposita buca, ripetute salve di schioppo (essendo vietati i mortaretti) e una brillante marcia eseguita dalla Banda di Boltiere, suscitarono l'entusiasmo più sentito, e molti con me non seppero frenare le lacrime (...) Sulla fine dell'indimenticabile funzione arrivava in automobile l'on. Crespi e la sua signora, fu per tutti una graditissima sorpresa e l'intervento suo rese tanto più notata e deplorata l'assenza degli altri proprietari, specie dei signori Finardi. Fu servito tosto un rinfresco a tutti in casa parrocchiale al suono della marcia reale intesa ad onorare l'on. Deputato del collegio politico; e dopo partito mons. Vescovo, i coniugi Crespi visitarono il luogo dove sorgerà la nuova chiesa; ed essi pure si accomiatarono tra gli applausi ed i ringraziamenti di tutti cui mostrarono di gradire assai. Fatta sera, io stesso, soddisfatto per il buon esito della prima festa, ho mandato per aria ben 50 razzi luminosi al suono della banda di Boltiere. (...)".

Posa della Prima Pietra della Nuova Parrocchiale con la presenza del Vescovo di Bergamo Mons. Radini Tedeschi (2 settembre 1911).


E per immortalare questo avvenimento Don Brevi compilò un ben riuscito "Numero Unico" dal titolo: MADONE E LA NUOVA CHIESA PARROCCHIALE nel quale espresse non solo le motivazioni di tale iniziativa ma anche un'esposizione tecnico-artistica fatta dal progettista Luigi Angelini. Da tale pubblicazione citiamo: 

"L'Architettura della Nuova Chiesa. La nuova chiesa che sta per sorgere a Madone ha attinto qualche elemento a quella mirabile arte dei secoli XII e XIII. E' a pianta in forma di croce latina con il transetto ridotto alla sporgenza delle due cappelle laterali, due altre piccole cappelle nel braccio lungo anteriore per due altri altari. All'incontro dei due bracci della chiesa troverà posto una cupola di pianta quadrata prima, che si trasforma poi superiormente in pianta ottagonale. Il coro è a pianta semicircolare, caratteristica dell'arte romanza prima che l'arte gotica portasse la pianta poligonale. Anteriormente esiste un portico disposto sotto la facciata, elemento già comune alle basiliche cristiane dei primi tempi e ripreso lungo tutto il Medio Evo. Superiormente a questo verrà collocato l'organo, che risulterà così sul fondo della Chiesa a somiglianza delle cattedrali francesi e belghe. Le parti ornamentali esterne saranno in pietra artificiale e avremo elementi di decorazione moderna: il resto verrà eseguito con mattoni, materiali tipici della località tanto nelle superfici da farsi con mattoni di paramano, quanto nelle cornici da eseguirsi con mattoni sagomati; la copertura sarà fatta con tegole a canale. L'interno verrà eseguito parte in cemento parte in mattoni: le parti intonacate saranno dipinte con decorazioni piane, geometriche e simboliche, possibilmente con fondi d'oro ad imitazione di mosaico; particolarmente la tazza sovrastante al coro e alle due cappelle. Almeno se il buon volere e la costanza non verranno meno. LUIGI ANGELINI"


«Alcuni dati tecnici sulla chiesa. La lunghezza complessiva sarà di m 48,50 e la larghezza massima in corrispondenza alle cappelle di m 26,80. L'altezza massima in chiave delle volte sarà di m 20,70. L'altezza alla gronda della cupola sarà di m 29,20 al piano della chiesa; la cupola avrà una larghezza massima di m 10,10. L'illuminazione sarà fatta con finestre trifore disposte nel braccio lungo della chiesa e con bifore poste nella cupola». 

 

Abbozzo del primo progetto della Nuova Parrocchiale di Madone da parte dell'Arch. Luigi Angelini. (Foto Biblioteca A. Mai)


ALCUNI DATI SULLA COSTRUZIONE DELLA CHIESA

Per meglio comprendere l'entità dell'impegno che la costruzione della nuova chiesa parrocchiale costituì per la nostra comunità, sia dal punto di vista finanziario che da quello operativo, diamo alcuni dati significativi inerenti alle spese annuali via via sostenute. Ecco la lista completa delle spese annuali fatte per costruzione della nuova chiesa parrocchiale, a partire dal 1912 fino alla consacrazione. 

ANNO SPESA (Lire) SPESA IN EURO AI GIORNI NOSTRI (*)
1912 16.530,00 77.670,26
1913 11.908,90 55.844,98
1914 1.989,90 9.331,33
1915 13.770,65 60.350,81
1916 4.921,85 17.236,94
1917 1.057,75 2.618,88
1918 776,00 1.377,86
1919 92,25 161,35
1920 2.700,00 3.593,88
1921 700,00 787,56
1922 93.974,85 106.367,85
1923 98.700,95 112.367,85
1924 50.634,40 55.685,34
1925 64.173,40 62.824,92
Totale Spesa 361.930,00 566.219,52
A saldare (debito approssimativo) 150.000,00 146.848,04
TOTALE 511.930,00 £ 713.067,56 €

(*) La conversione Lire/Euro attuali ha tenuto conto anche dell'inflazione di ogni singolo anno.

In queste spese annuali sono comprese oltre al materiale, anche le spese di manodopera degli operai. Nel debito approssimativo sono inseriti anche i prestiti in danaro da parte di alcuni parrocchiani. La spesa relativa alla progettazione e assistenza lavori eseguiti dall'ing. Angelini fino alla fine e cioè fino al 1930 ammonta a £. 21.000. Il totale delle ore retribuite fino al 1925, è di 102.950. Naturalmente a queste bisogna aggiungere le prestazioni gratuite fatte da un po' tutta la popolazione a cominciare dai più semplici lavori fino al trasporto materiali che veniva effettuato dai contadini con i loro carretti, sia per la sabbia e i sassi dal Brembo e dal Dordo sia per i materiali che arrivavano per via ferroviaria fino a Ponte S.Pietro o Terno d'Isola.


L'ARCHITETTO LUIGI ANGELINI (1884-1969)

La fiducia riposta da don Brevi nell'allora giovane ingegnere (ventiseienne nel 1910 quando fu contattato per il progetto), fu ampiamente ripagata oltre che dalla qualità dell'opera (che pure dovette sottostare a diverse esigenze locali sia di gusto che di economicità), anche dalla levatura che la figura di questo architetto raggiunse negli anni successivi. Nasce il 20 Dicembre 1884 in Borgo S. Caterina a Bergamo, secondogenito di Alessandro Angelini e di Santina Giambarini, e vi frequenta le scuole inferiori, del 1902, diplomatosi, si iscrive al Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano. Nel 1907 si laurea qui in ingegneria con un "Progetto di albergo di lago". Il progetto della chiesa di Madone è fra i primissimi lavori di rilievo, assieme alle chiese di Alzano Sopra e Capriate d'Adda e all'Asilo infantile in Borgo S.Caterina. E' anche di questi primi anni la collaborazione con l'architetto Piacentini di Roma. Si sposa con Clotilde Ambiveri il 21 Febbraio 1914. Nel 1920 viene eletto consigliere del Comune di Bergamo con il massimo dei voti, ma rifiuta la carica di Sindaco per potersi dedicare pienamente all'attività professionale, che lo porterà in quasi 60 anni al progetto di un grande numero di opere, che ne faranno una delle figure di maggior spicco nella realtà artistica di Bergamo. Ne fanno fede i numerosi riconoscimenti artistici conseguiti fino ad essere insignito nel 1958 dal Presidente della Repubblica della medaglia d'oro di benemerito della cultura e dell'arte. Luigi Angelini muore in Bergamo nel novembre 1969, all'età di 85 anni. 

La Chiesa Parrocchiale di Madone nel 2025. Nell'immagine di testa la Parrocchiale appena ultimata nel 1925 (Foto Biblioteca A. Mai).


IN AUTUNNO E' PREVISTA LA PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO RIGUARDANTE LA NOSTRA CHIESA

Da parte della nostra associazione è in corso la realizzazione del docufilm intitolato: "La nostra CASA compie 100 anni (1925-2025)", dove si affronterà l'argomento della Parrocchiale a 360 gradi. Dato l'enorme lavoro di ricerca, unito al contributo storico/artistico dei vari esperti e alla ripresa ed elaborazione delle immagini, questo importante documentario non sarà pronto prima del mese di ottobre/novembre del 2025. In ogni caso, appena sarà ultimato, vi informeremo su luogo e data della proiezione. Restate sintonizzati.


Autore: Madone 2.0 ODV

Fonti: Libro "MADONE un secolo di storia (1850-1950)" di Vincenzo Malvestiti e Bruno Ceresoli; Biblioteca A. Mai.

Data di Pubblicazione: 14 agosto 2025

 

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