Nel 1995 nascevano i Meadons, un gruppo musicale composto da ragazzi di Madone accomunati dall'amore per la musica. Una storia iniziata per divertimento e arrivata fino ai giorni nostri con il concerto serale svoltosi alla Festa dell'Oratorio lo scorso 13 giugno e di cui riproponiamo qui sotto i tre pezzi scritti ed interpretati dalla band: "Vivo in Bilico" (7:35), "Nuova Città" (5:55) e "Scommessa" (5:26). I Meadons nel corso degli anni si sono evoluti (con cambi e avvicendamento dei componenti), hanno composto brani propri (oltre all'esecuzione delle cover), si sono sciolti e ricongiunti ed hanno inciso un disco con le canzoni autoprodotte in una sala di registrazione. Ce lo hanno narrato, nell'articolo "Meadons Hystory" che troverete al termine dei filmati, due membri storici del gruppo: Il cantante Michele Mazzola ed il bassista Cristian Locatelli. Buona Visione e Buona Lettura!
(In foto i Meadons prima del concerto di Madone. Da sx: Fabrizio Locatelli (Batteria), Michele Mazzola (Voce), Carlo Muselli (Chitarra), Cristian Locatelli (Basso))
Madone Channel (SDXC, 13 giugno 2025)
VIVO IN BILICO
NUOVA CITTA'
SCOMMESSA
MEADONS HISTORY
La storia dei Meadons comincia ad inizio 1995, quando alcuni ragazzi, tutti di Madone (da qui il nome del Gruppo), tra cui i fratelli Locatelli Cristian e Fabrizio (basso e batteria rispettivamente) assieme a Massimo Traina (chitarra) vogliono dar vita ad un progetto musicale di stampo rock, dando sfogo alla passione di suonare lo strumento preferito in una vera band. Le prime prove si tengono nell’oratorio del paese ed ancora oggi avvengono lì: in una sala attrezzata nel tempo e che, fra le proprie mura, ha ospitato negli anni ’90 e primi del 2000 altre formazioni. La band prende spunto dal rock anni ’80 e dalla appena contemporanea ondata Grunge per definire un repertorio di cover che spazia proprio da Nirvana, Green Day, Metallica, Gun’s & Roses, tra le principali fonti.
Prove della neonata band dei "Meadons" all'interno dell'Oratorio Vecchio (1995).
La formazione iniziale include chitarra, basso, batteria e sono diverse le voci (anche femminili) che si alternano nelle canzoni. Solo al termine del servizio di leva, è il 1995, al gruppo si aggiunge Michele Mazzola (vocalist), che sarà il cantante del gruppo sino ai giorni nostri. Con questa formazione, incominceranno le primi uscite in alcuni locali e feste della zona. Ma sarà nel 1996, con l’ingresso del primo componente non madonese, Emanuele Sala (chitarra solista) e Danilo Gerenzani (piano/tastiera), diventando per diverso tempo un quintetto, che i Meadons amplieranno il proprio repertorio, costituito da pezzi virtuosi degli anni ‘70-80-90, intensificando la frequenza delle prove e sviluppando arrangiamenti dettagliati e cori a 3 o 4 voci. Nello stesso anno la band si affiderà ad un manager che permetterà di solcare alcuni palchi importanti della provincia di Bergamo e di esibirsi in concorsi locali insieme ad altri gruppi.
I Meadons in concerto presso il cineteatro di Bonate Sotto (1996).
L’anno successivo con l’uscita dal gruppo di Danilo, la formazione svilupperà un rock decisamente più marcato, con l’aggiunta in scaletta di alcuni pezzi hard rock e altri tratti dal panorama Italiano contemporaneo (Timoria, Litfiba, Negrita). Proprio durante il 1997 incominciano a concretizzarsi alcune canzoni di produzione propria, completamente scritte e arrangiate dai quattro membri del gruppo. Sono di questo periodo: “Scommessa”, “Solite facce”, “Musica musica”. I concerti live che si susseguono, in diverse iniziative della provincia, sono l’occasione per proporre questi brani e riscontrare il favore del pubblico. Nel 1998 continua la composizione di canzoni e, da questa vena creativa, nascono “Nuova città”, “Vieni e scopri” e “Non basta sai”. E’ anche l’anno del primo demo, registrato in sala, che però conterrà solamente cover necessarie a presentare e promuovere il gruppo nei vari locali per poter ottenere delle “serate”. E’ un periodo molto creativo: sono tante le rock band di coetanei e non, che nascono e si esprimono sui diversi palchi di provincia e regione. Le serate nei locali o quelle nei festival estivi hanno sempre un riscontro di spettatori elevato: il pubblico ascolta, partecipa ed apprezza. Sempre in questi anni alcune band usciranno dalla scena musicale underground (trascurata dai media mainstream) per guadagnare le passerelle nazionali.
E’ però proprio in questo periodo “d’oro”, dopo numerosi concerti live ed una ormai ottima amalgama dei pezzi, che il gruppo si scioglie. I 4 componenti percorrono esperienze differenti che li terranno impegnati negli anni successivi.
Il “filo del discorso” viene riannodato solamente nel 2011, quando per una serie di coincidenze le precedenti esperienze di Michele, Cristian (che assieme fondano i Deriva) e Fabrizio, terminano contemporaneamente. Ritorna così la voglia e la necessità, di chiudere un discorso nato molti anni prima: incidere i pezzi inediti scritti tra il 97 ed il 98. Nonostante siano passati quasi 15 anni e si siano spenti i “sogni di rock & roll” giovanili, ognuno con il proprio percorso e la propria famiglia, resta il desiderio di completare un progetto rimasto incompiuto. Qualcosa che va oltre la nostalgia: piuttosto il bisogno di lasciare traccia di una esperienza creativa per certi versi unica. Al trio si aggiunge Emanuele, che seppur tra diversi impegni, accetta di portare a termine il lavoro iniziato tanti anni prima. Emerge evidente la necessità di cercare un secondo chitarrista che possa collaborare col gruppo: Donato Giavarini, da fine 2012 permetterà di svolgere prove più costanti, e con lui si inizierà a studiare anche un nuovo repertorio, da poter proporre in eventi live: i Meadons sono di nuovo in “pista”. E’ nell’anno successivo 2013, che nasce una nuova canzone “Vivo in Bilico”, da un vecchia idea musicale di Fabrizio, a cui si aggiungerà un testo tutto nuovo. Saranno quindi 7 i pezzi che raggiungeranno la sala di incisione per il definitivo album di inediti della band. Le registrazioni avvengono nella primavera del 2014 presso la sala di registrazione Casa Medusa di Milano. Il CD viene terminato nel luglio del 2014. L’album prenderà il nome dalla prima traccia in scaletta: “Solite facce”. La fase post registrazione vede nuovamente la definitiva uscita dal gruppo di Emanuele, che non potrà proseguire la sua esperienza con i Meadons. Sarà un periodo nel quale si cercherà di amalgamare una “scaletta” che preveda oltre al proprio repertorio, anche nuove cover per proposte live. Anche Donato abbandona il gruppo per motivi personali, ma la voglia comunque di suonare e stare assieme di Michele, Cristian e Fabrizio, li spinge nuovamente nella ricerca di un nuovo chitarrista, che terminerà con l’ingresso del gruppo di Carlo Muselli (2015). I quattro componenti sono impegnati nelle prove di un nuovo repertorio fatto di cover dei gruppi più amati, che hanno ispirato e influenzato la storia musicale dei Meadons, da aggiungere ai pezzi tratti dall’album “Solite facce”, ricominciando quindi a calcare i palchi di alcune iniziative LIVE della zona.
I Meadons durante un'esibizione in un locale di Medolago (2017).
La storia dei Meadons continua, e dopo il difficile periodo del Covid, alimentata dall’ingresso nel gruppo di Antimo Peluso (batteria) si riaccende la voglia di “live” di tutta la band, grazie alla sua ottima preparazione tecnica. Si riparte con le uscite live con Antimo e Fabrizio che si alternano alla batteria per garantire continuità e presenza nelle date fissate. E’ in uno degli eventi live del 2025 che i Meadons registreranno in modo professionale (a cura di Madonechannel.it) il secondo concerto completo a distanza di 28 anni dal precedente, festeggiando così i 30 anni dalla loro nascita, proprio dove tutto è iniziato: Madone.
I Meadons in concerto a Valtrighe (2024).
Per chi fosse interessato il prossimo concerto dei Meadons sarà Venerdì 5 Settembre a Verdello. Nel frattempo vi invitiamo a visitare la Pagina YouTube del gruppo che potete trovare a questo LINK.
SCOMMESSA 2025 VS. 1997
In questo breve montaggio abbiamo messo a confronto le versioni live dei concerti di Madone (2025) e di Bottanuco (1997) del brano "Scommessa". Ne è scaturito un filmato interessante che ci ha permesso di comprendere l'evoluzione musicale della band a distanza di 28 anni. Da notare anche i netti miglioramenti nel campo della tecnologia delle riprese audio e video.
Autore: Madone Channel
Data di Pubblicazione: 6 luglio 2025